La danza: amore e odio

26.02.2024
Come sappiamo, qualsiasi sport praticato a livello agonistico diventa spesso tossico. Questo accade anche nella danza, in particolare quella classica.

Le Accademie hanno dei canoni da rispettare: la magrezza, la tonicità e l’altezza. Ciò induce spesso a creare nel ballerino forti disturbi alimentari che comporta per esempio il salto dei pasti e il continuo paragone con gli altri generando anche complessi di inferiorità. 
Vivere di danza non è facile, ti alleni tutta la vita per essere il numero uno e poi nel migliore dei casi finisce per comparire pochi secondi dietro le più grandi etoile.
Nella danza spesso sono più le delusioni che le soddisfazioni, ma allora perchè si vuole a tutti i costi raggiungere quel magico palco? 
Beh non c’è una risposta vera e propria, un ballerino sente semplicemente l’esigenza di dover ballare. Spesso la danza è l’unico modo che si ha per espriemere quello che si prova, è una sorta di terapia
Ora lo so che questo è un controsenso ma la danza, nella sua forma pura, ha molte qualità. Mentre ballano, noi ballerini dobbiamo costantemente tenere traccia di ciò che ci circonda, dello spazio e degli oggetti, dei partner, delle qualità dinamiche della musica e del loro pubblico. Durante l'apprendimento delle sequenze di movimento in allenamento o alle prove, dobbiamo essere in grado di trasferire immediatamente i passi da un lato all'altro del corpo, cambiando direzione senza perdere l'orientamento.
La danza non solo combina movimento, funzioni cognitive, memoria ed esecuzioni di complesse sequenze di movimenti, ma fornisce anche un flusso continuo di stimoli senso-motori e ritmici, facilita l'abilità sociale in quanto viene tipicamente eseguita in gruppo e coinvolge gli aspetti emotivi dell’animo umano.


La danza è una disciplina che richiede quindi un notevole impegno mentale, motorio, sentimentale ed emotivo e, come tutte le attività motorie, richiede una serie di processi mentali che avvengono simultaneamente all'azione motoria.

Per il ballerino, è perciò fondamentale possedere, oltre al controllo delle doti fisiche, anche il controllo delle proprie doti psichiche, tra cui la percezione di sé (autostima o self-confidence), il locus of control, i processi motivazionali, la concentrazione e l'attenzione, il controllo delle emozioni. L'immaginazione, l'attenzione, la concentrazione e le altre abilità psicologiche relative alla disciplina dipendono da quanto ciascuno sente di essere in grado di portare a termine un'azione.
L'allenamento è la situazione che consente al danzatore di affinare queste abilità attraverso un processo che si caratterizza per volume, intensità, frequenza e durata.

Controllo dei movimenti complessi, tempo e sincronizzazione dei movimenti, attenzione, apprendimento e memoria sono solo alcune delle skills mentali coinvolte nella mente di un ballerino. Le abilità psicologiche sono uno dei fattori chiave delle prestazioni eccellenti e, anche nella danza, le prestazione efficaci vengono eseguite solo se la mente dei ballerini è totalmente focalizzata sul ballo.
Alla luce dei fattori psicologici e disciplino-specifici appartenenti al mondo della danza, è importante comprendere quali sono gli aspetti su cui focalizzarsi per raggiungere la massima resa della performance.
In generale, la nostra migliore prestazione avviene se precedentemente sono state attivate una serie di condizioni predisponenti che permettono all'atleta di dare il massimo.
Per un ballerino l'allenamento della concentrazione è fondamentale. Esso avviene tramite esercitazioni che aumentano l'abilità a prestare attenzione in compiti di carattere generale e in compiti più specifici. Le esercitazioni mentali servono a potenziare l'abilità stessa di visualizzare o l'abilità a mantenere l'attenzione focalizzata su poche informazioni in condizioni che variano per complessità e difficoltà. Ad esempio, esercizi di incremento dell'abilità ad immaginare, quelli in cui il ballerino visualizza il suo posto sulla scena, le scarpe da ballo, i suoi vestiti o il luogo dove abitualmente si allena. Risulta molto importante potenziare anche la componente cinestesica dell'immaginazione, relativa quindi alle sensazioni provenienti dal corpo. Per allenare questa abilità, il ballerino può immaginarsi di stare sul palco mentre esegue lo stretching, concentrandosi via via sulle diverse parti del corpo, respirando profondamente e al termine dell'espirazione mantenere il più a lungo possibile la sensazione di pesantezza e/o di calma che sta provando.


Dire tutte queste parole è facile, ma poi nella pratica la situazione è ben diversa. I ballerini sono continuamente sotto esame e anzi, spesso il più grande nemico sono loro stessi. 

 La danza, mio piccolo grande capolavoro 
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