Danza e cultura

Analizzando a fondo la danza possiamo coglierne i suoi significati più profondi.
Lo stesso Nietzsche afferma in un passaggio dell'opera – intitolato Del leggere e dello scrivere: "Crederei solo a un Dio che sapesse danzare. E quando guardai il mio demonio, lo trovai serio, pesante, profondo, solenne: era lo spirito della gravità – e a cagion sua cade ogni cosa. Non con la collera, ma col riso si uccide. Uccidiamo allora lo spirito della gravità! Ho imparato a procedere: da quel tempo mi piace di correre. Ho imparato a volare: da quel tempo non mi piace esser spinto, per trasportarmi da un luogo. Ora sono leggero, ora volo, ora io mi vedo al di sotto, ora in me danza un Dio".
In un altro passaggio, intitolato La ballata – Zarathustra incontra in un bosco delle fanciulle danzanti, che incontrandolo arrestano la danza. Zarathustra però, rivolgendosi a loro, le esorta: "Non smettete la danza, o graziose giovinette! Non venne tra voi alcun guastafeste dall'occhio torvo, alcun nemico delle fanciulle. Io sono l'avvocato di Dio davanti al demonio: questi è lo spirito della gravità. Come potrei io, agili fanciulle, essere il nemico della danza divina, o dei piccoli piedi dalle caviglie leggiadre?"
La danza è un tema ricorrente nella filosofia di Nietzsche, in quanto si ricollega al tema dello spirito dionisiaco. Secondo il filosofo la natura umana è racchiusa fra due poli che l'arte esprime attraverso due impulsi: l'impulso apollineo e l'impulso dionisiaco. Come scrive Nietzsche in La nascita della tragedia, l'impulso apollineo – per la sua natura razionale e armoniosa – deriva "dall'arte dello scultore", mentre l'impulso dionisiaco – per la sua carica vitalistica e irrazionale – affonda il suo spirito "nell'arte non figurativa della musica". Questo impulso è infatti proprio di coloro che vivono nell'ebbrezza della danza, ovvero, come li definisce Nietzsche "gli invasati di Dioniso"
La cultura occidentale ha espulso lo spirito dionisiaco dal suo orizzonte, rinunciando con ciò alla natura umana più profonda e iniziando una costruzione filosofica legata a un'impostazione metafisica che ha svalutato la carica vitalistica dell'uomo. Nietzsche utilizza non a caso l'immagine del crepuscolo, per indicare la crisi della cultura occidentale.L'uscita dalla crisi passa, secondo il filosofo, dall'annuncio della morte di Dio – ovvero l'abbattimento della falsa metafisica – e la riscoperta dell'impulso dionisiaco dell'uomo: è qui che affonda le sue radici l'oltreuomo, che reinventa il mondo seguendo la volontà di potenza.
L'annuncio dell'arrivo dell'oltreuomo è affidato all'opera Così parlò Zarathustra, in cui spesso la danza diventa simbolo della riscoperta della vitalità, della leggerezza e della gioia creatrice, che fanno da contraltare alla pesantezza di chi vive ancorato alla morale che svaluta gli impulsi naturali.

Nel mondo dell’arte invece sono tanti gli artisti che hanno rappresentato la danza attraverso le loro opere, dalla Grecia Antica ad oggi.
Il mio quadro preferito in assoluto è sicuramente La scuola da danza di Degas (1874) in cui il pittore rappresenta un momento di quotidiana fatica
La scena è ambientata in una grande sala, con il pavimento coperto da un parquet di legno e le pareti decorate da eleganti lesene di marmo. Quella che sembra essere una grande porta aperta lascia intravedere un secondo ambiente attiguo e una finestra dalla quale si scorge un indefinito scorcio di Parigi.
Alcuni critici, tuttavia, ritengono che questa grande apertura luminosa sia, in realtà, uno specchio che riflette la luce proveniente dalla finestra della parete frontale. Se è pur vero che la grande cornice architettonica, con la mensola sovrastante, non è propria di uno specchio, ma è tipica di una porta, l'immagine risulta, effettivamente, ambigua: d'altro canto, gli impressionisti amavano molto i giochi ottici e visivi come questo, e la scelta di Degas di non rendere evidente la natura del rettangolo di luce potrebbe essere stata intenzionale. Ricordiamo che il primo obiettivo degli impressionisti era quello di creare delle "impressioni".
L'artista scelse di ritrarre il momento in cui una ragazzina sta provando dei passi di danza sotto l'occhio attento del suo maestro. I contemporanei dell'artista vi potevano riconoscere Jules Perrot, che era stato uno dei più famosi ballerini dell'età romantica.